ETRA
vuole essere un punto fermo per gli artisti che sono alla ricerca di un luogo in cui i loro interessi siano tutelati e in cui sia riconosciuto e sostenuto il valore dell' arte.
La galleria
Il progetto nasce da un'idea di Valeria Polly Ferronetti, da sempre interessata all'arte come forma di comunicazione.
Nel corso di questi ultimi anni infatti, ha già curato diverse esposizioni di artisti napoletani sia in spazi pubblici che in gallerie private, con l'obiettivo di aprire un giorno uno spazio tutto suo in cui dar voce ai giovani talenti della scena emergente.
Nel suo cammino ha incontrato Veronica Rastelli, artista poliedrica che spazia dalla pittura, alla scultura, con una vasta conoscenza della storia dell'arte che si è subito entusiasmata all'idea di prendere parte a questo nuovo progetto.
Insieme hanno scelto i sette artisti che hanno dato il via alla prima kermesse.
Quattro pittori Antonio Conte, Ciro D'Alessio, Gioacchino D'Amore e Paco Falco, ognuno con il proprio linguaggio pittorico, con la propria cifra stilistica, con il proprio bagaglio emotivo. A questi si sono affiancati tre giovani scultori Manuela Belfiore, Annibale di Muro e Gennaro Patrone per una esposizione che ha segnato l'inizio della rivendicazione dell'arte.
Le porte della casa galleria ETRA si sono successivamente aperte ad un nuovo e interessantissimo evento, alle ore diciannove di Giovedì 10 Marzo 2015. Due le sale espositive in cui è stata ospitata la collettiva, accompagnata da un piccolo rinfresco. Una mostra intensa e coinvolgente, esposta in uno spazio intimo e conviviale, una mostra il cui titolo invitava alla riflessione sulla natura dell'essere artisti, perennemente in bilico tra la parte esteriore e la parte più nascosta del proprio io, tra ciò che si desidera essere e ciò che realmente si è, tra la necessità di vivere e il bisogno impetuoso e mai taciuto di dar vita alla propria arte. Alla collettiva dal titolo "Acrobati" hanno preso parte sei artisti, in un' esposizione in cui alla forza del colore e del tratto deciso di Alfredo Troise si contrapponeva il tocco elegante, lieve e nostalgico delle opere di Tonia Erbino; al mondo sospeso e senza tempo di Maurizio Barretta si contrapponeva la passionalità femminile e sensuale delle tele di Veronica Rastelli. Di grande impatto emotivo anche la scultura dell'artista toscana Barbara Fluvi e l'installazione di Ignazio Fresu.
L'ultimo evento della stagione 2015/2016 ha visto protagoniste le maschere e i loro creatori, gli artisti Gennaro Patrone, Antonella Pagnotta e Massimiliano Vacca.
Realizzate in cartapesta, in argilla, bronzo, ferro, creta o addirittura in Das, le maschere quasi da sempre accompagnano l'uomo nel suo percorso di vita. Inizialmente utilizzate come invocazioni religiose, con danze e riti specifici che conferivano a chi le indossava e a chi le creava uno speciale status sociale, sono poi state utilizzate per uso funerario, celebrativo, giocoso, fino a giungere sui palcoscenici di teatro in cui le maschere assumevano la doppia funzione di caratterizzare il personaggio e fungere da cassa armonica per amplificare la voce e farla giungere più udibile.
Al vernissage del 13 Luglio 2015 abbiamo anche assistito ad una piccola piéce teatrale ad opera del poliedrico Gennaro Patrone